Clubhouse, boom di download: si parla già di trend del 2021?

Clubhouse nasce da Alpha Exploration, una società nata solo nel febbraio 2020 da Paul Davison e Rohan Seth. Tre mesi dopo un investimento da 12 milioni di dollari la loro app veniva valutata per 100 milioni. Clubhouse ha attirato sin da subito l’attenzione degli investitori. E a confermarlo è il fondo d’investimento della nota compagnia di venture capital americana Andreessen Horowitz. Nei mesi successivi l’app non ha certo rallentato: gli utenti sono diventati circa 2 milioni, solamente su iOS – in quanto per ora non esiste una versione Android.

Come funziona

Sul sito ufficiale, Clubhouse viene descritto come “un nuovo prodotto social basato sulla voce che permette alle persone, ovunque si trovino, di chiacchierare, raccontare storie, sviluppare idee, approfondire amicizie e incontrare nuove persone interessanti in tutto il mondo”.

L’app, infatti, è organizzata in “rooms” (o “stanze virtuali”) nelle quali gli utenti possono scambiarsi messaggi vocali sui più vari argomenti: dalla politica al Festival di Sanremo, Covid19, le startup o le serie TV. Una volta chiusa la stanza, i partecipanti non vengono registrati, e ogni traccia della loro permanenza nella virtual room viene cancellata (i messaggi sono tutti criptati proprio per garantire la privacy). Inoltre, alle stanze virtuali non ci si può iscrivere liberamente, ma si può accedere unicamente tramite l’invito di un altro utente.

All’interno delle room, si possono ricoprire diversi ruoli, tra cui moderatore, speaker o ascoltatore. L’app ha una serie di linee guida: chi accede deve farlo con il proprio nome e verificare l’identità. L’iscrizione è possibile solo per utenti maggiorenni e, naturalmente, non sono consentiti “abusi, bullismo e molestie nei confronti di nessuna persona o gruppo”.

Clubhouse è già un trend?

Clubhouse include una serie di elementi tipici dei social media e della comunicazione digitale: uso della voce, contenuti effimeri, attenzione alla privacy. È ancora presto per dire se questa diventerà il “nuovo TikTok”, ma di certo costituisce una cartina tornasole che aiuterà ad intuire come si evolveranno i social network tra qualche anno.

di Lara Gastaldi