Disinformazione Online: l’UE firma l’accordo con le big tech contro le fake news

Il 16 giugno scorso è stato presentato il Codice di condotta sulla disinformazione promosso dall’Unione Europea e firmato dai maggiori attori dei servizi online, inclusi giganti come Meta (Facebook), Twitter, Google, Microsoft e TikTok. Il codice, di cui esisteva già una versione in vigore, è stato rafforzato alla luce di eventi recenti, tra cui il diffondersi di fake news durante le elezioni in diversi Paesi membri e il timore di un’influenza della Russia sui social in seguito all’invasione dell’Ucraina, come affermato al Financial Times dalla vicepresidente della Commissione Europea, Věra Jourová.    

Il nuovo codice, che entrerà progressivamente in vigore nei prossimi sei mesi, persegue alcune strategie fondamentali per assicurare la correttezza e la veridicità delle informazioni diffuse dai social network. Tra queste, spiccano certamente la possibilità per le piattaforme di “demonetizzare” i contenuti contenenti fake news (ovvero la possibilità di annullare i pagamenti verso account e autori accusati di diffondere false informazioni), l’istituzione di regole di trasparenza per la diffusione di messaggi pubblicitari collegati ad attori politici, la creazione di un accordo quadro sulle misure contro i “comportamenti manipolatori” (ad esempio la diffusione di bot e account fake utilizzati allo scopo di promuovere la diffusione di certi messaggi) e la creazione di un centro di trasparenza che mostri al cittadino le misure messe in atto dai singoli provider di servizi per migliorare la qualità delle informazioni sui propri siti.

Secondo la commissione, quest’ultimo passo diventerà fondamentale nel momento in cui, insieme alle comunità online di fact-checkers e ricercatori specializzati, si darà il via ad una task force, a cui parteciperanno anche delegati UE e responsabili delle piattaforme, incaricata di redigere periodicamente nuove norme, più specifiche e stringenti, adatte ad evitare future manipolazioni del digital environment europeo. La strategia, che ha ottenuto il plauso delle industrie coinvolte, verrà incorporata, insieme alle altre norme del codice di condotta, nel Digital service Act dell’UE (attualmente al vaglio di Consiglio e Parlamento) ed avrà a tutti gli effetti valore di legge.  

di Andrea Morreale