“Il metodo Machiavelli” al Franco Parenti

Lo scorso 18 novembre Antonio Funiciello ha presentato il suo saggio “Il metodo Machiavelli. Il leader e i suoi consiglieri: come servire il potere e salvarsi l’anima”. L’evento, ospitato al teatro Franco Parenti di Milano, è stato promosso dall’associazione per la trasparenza delle lobby Il Chiostro.

Oltre all’autore, all’evento è intervenuto il giornalista Maurizio Molinari, mentre la moderazione è stata curata da Sergio Scalpelli.

Nel suo libro, partendo dal provocatorio esempio che paragona Gesù e gli Apostoli al leader e il proprio staff, Funiciello analizza la situazione degli ultimi 30 anni nella politica in Italia – e non solo – partendo dalla Prima fino ad arrivare alla Terza Repubblica.

Perché Machiavelli?

L’autore ha analizzato la figura chiave di Machiavelli; sebbene non fosse il vero e proprio decisore finale e detentore del potere esecutivo, la sua influenza è stata di enorme rilevanza nello scenario politico del tempo. Oltretutto, della figura del consigliere Machiavelli se ne è occupato a fondo, stilando per primo le caratteristiche fondamentali.

Partendo da ciò, Funiciello ha elaborato il profilo della figura del leader, sottolineandone l’effettivo potere ma con un concetto ben chiaro in mente: non bisogna dimenticare che rendersi conto dei propri limiti è una condizione essenziale per poter liberare al massimo le proprie potenzialità.

L’autore ha fatto suo il detto “history repeats itself” infatti, in maniera ironica, Funiciello mostra l’immutabilità di alcuni meccanismi decisionali e di potere esecutivo, a partire dalla guerra fredda fino a Bush, passando per Obama e Salvini, prendendo in analisi anche la relazione tra Trump e il suo team, in particolare il capo dell’Intelligence Mike Pompeo. Per citare l’autore: “Scorre lento il fiume della commedia umana, ma le vite dei consiglieri si somigliano tutte” (p. 189).

La descrizione del saggio su LaFeltrinelli.it, definisce il libro di Funiciello “un viaggio nelle stanze del potere che coinvolge, affascina, insegna, un affresco a metà tra House of Cards e un reportage in presa diretta dai luoghi in cui chi comanda prende le decisioni.” Insomma, un vero e proprio studio su come il potere comunica e ha sempre comunicato.

Lara Gastaldi

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