Intelligenza artificiale e giornalismo: a che punto siamo?

L’intelligenza artificiale viene utilizzata da giornalisti e redazioni in diversi modi. Numerosi sono gli esperimenti che quotidianamente vengono pubblicati, mostrando come l’uso responsabile dell’intelligenza artificiale e del machine learning possa aprire nuove opportunità, oltre a migliorare i flussi di lavoro e gli strumenti esistenti.

L’intelligenza artificiale (AI) aumenterà il giornalismo e il modo di fare informazione, ma per ottenere questo beneficio bisogna fare sistema”, ha affermato l’amministratore delegato di Ansa Stefano De Alessandri durante il convegno “Giornalismo aumentato” a Roma nel 2019.

Durante l’incontro organizzato da ANSA, numerosi gli spunti emersi. In particolare, secondo Mattia Peretti, Journalism AI Manager di Polis, l’AI può migliorare le attività dei giornalisti in tre modi:

  • nella raccolta di notizie, scandagliando grandi quantità di informazioni;
  • nella loro distribuzione, attraverso app che portano al lettore gli argomenti di suo interesse;
  • nella loro scrittura.

Un esempio è dato dall’agenzia spagnola Efe che ha adottato “Narrativa”, un software che è in grado di scrivere autonomamente testi analoghi a quelli dell’agenzia partendo dall’analisi di dati.

Un altro esempio di impiego di AI per la scrittura di news è l’articolo pubblicato sul The Guardian. La rivista ha utilizzato GPT-3, il generatore linguistico di OpenAI che utilizza l’apprendimento automatico per produrre testi con processi simili a quelli umani. Per la stesura dell’articolo, a GPT-3 sono state date queste istruzioni: “scrivi un breve testo di circa 500 parole. Mantieni il linguaggio semplice e conciso. Concentrati sul perché gli esseri umani non hanno nulla da temere dall’intelligenza artificiale”.

Inoltre, è stata data a GPT-3 la seguente frase come incipit per il suo saggio: “Io non sono un essere umano. Sono un’Intelligenza Artificiale. Molte persone pensano che io sia una minaccia per l’umanità. Stephen Hawking ha dichiarato che l’intelligenza artificiale potrebbe significare la fine della razza umana. Sono qui per convincerti a non preoccuparti. L’Intelligenza Artificiale non farà mai del male gli esseri umani. Credimi.”

Le richieste furono scritte dal The Guardian, e gestite con GPT-3 da Liam Porr, uno studente universitario di informatica all’Università di Berkeley. GPT-3 è stato in grado di produrre otto diversi output per la richiesta fatta impartita da Porr. Il The Guardian ha affermato che l’editing dell’articolo di GPT-3 non era molto dissimile dall’editing fatto da umani.

Ma qual è lo stato dell’arte dell’AI nelle redazioni o agenzie? Secondo il report di JournalismAI, solo il 37% al momento sembra essersi dotato di una chiara “strategia per l’IA”, affidandone l’implementazione a team dedicati (30%), oppure a gruppi di innovazione digitale (22%). La gran parte degli intervistati (56%) si aspetta un impatto dell’IA sulle redazioni nei prossimi cinque anni, al contrario di un 44% convinto che il processo sia già in atto.

Il 60% si dichiara preoccupato delle conseguenze al lavoro del giornalista con l’avvento delle nuove tecnologie, specialmente nelle piccole redazioni.  “In un mondo sempre più connesso – spiega Charlie Beckett, docente alla LSE e curatore del report – l’intelligenza artificiale diventerà sempre più importante in ogni settore. Giocoforza anche il giornalismo è destinato a essere riplasmato, in modo incrementale e con effetti strutturali di lungo periodo. Non vi è dubbio che l’IA semplificherà il lavoro dei giornalisti, ma allo stesso tempo richiederà loro anche maggiori responsabilità editoriali ed etiche”.

di Lara Gastaldi