Ufficio stampa e articoli pubbliredazionali: qual è la differenza e quanto è determinante per la visibilità SEO

Vi siete mai chiesti, quando leggete un articolo riferito ad un’azienda, se si tratta di un’informazione pubblicitaria? Spesso, interviste al direttore di una tal azienda o semplici pezzi di carattere redazionale recano una dicitura che recita più o meno così: “informazione pubblicitaria”. Ecco, in questo caso, si tratta effettivamente di ciò. Un altro caso, invece, è quando ci si imbatte in articoli della stessa natura senza tale indicazione: in questo caso, quasi sicuramente, il lavoro redazionale è frutto di un ufficio stampa che, in questo caso, si costituisce come “l’intermediario” tra l’azienda in questione, con la quale stabilisce quale informazione e di che tipo inviare alla stampa, e un giornalista che, semplicemente, la pubblica.

Ma qual è la differenza, anche in termini di costi, tra queste due tipologie di notizie? Se l’ufficio stampa, dopo aver diffuso la notizia, riesce a farla pubblicare su 5 testate, allora il costo per l’azienda sarà solo quello della prestazione dell’ufficio stampa e non dipenderà dal numero di pubblicazioni ottenute (che possono essere di più, ma anche meno di 5). Se, invece, l’azienda vuole essere certa di apparire su 5 testate che ritiene particolarmente strategiche per il suo bacino di utenza, allora pagherà per 5 spazi su altrettante testate, identificando così tale notizia come un’“inserzione pubblicitaria”.

Articoli così strutturati si inseriscono in una ben precisa categoria, quella degli articoli pubbliredazionali, noti anche come advertorial. In sostanza si tratta di articoli sponsorizzati che emulano lo stile e la struttura di un contenuto giornalistico. Sono prodotti su commissione e pagati dall’annunciatore per essere pubblicati su varie piattaforme di comunicazione. Il concetto stesso di “pubbliredazionale” suggerisce un mix tra contenuto editoriale e pubblicitario. Questo tipo di articolo adotta l’approccio narrativo e informativo tipico del giornalismo, presentando gli argomenti più vari in modo simile a una notizia. Tuttavia, il suo obiettivo principale, è quello di persuadere il pubblico verso un determinato prodotto, servizio o marchio, proprio come avviene con la pubblicità.

Sebbene originariamente associato alle pubblicazioni stampate, questo tipo di contenuto è ormai diffuso anche su riviste online, giornali digitali, siti web e blog. Nel mondo digitale odierno, la pubblicità e il marketing online sono diventati una componente essenziale per promuovere i prodotti e i servizi e spesso, pezzi giornalistici di questo tipo, si sono dimostrati un metodo davvero efficace per raggiungere il pubblico di riferimento. e migliorare la visibilità sui motori di ricerca (SEO).

Nel processo di redazione, infatti, vengono impiegate strategie SEO mirate a ottimizzare l’indicizzazione dell’articolo sui motori di ricerca, al fine di garantirne una migliore visibilità. La pagina della testata giornalistica che ospita il pubbliredazionale viene automaticamente indicizzata dal sistema di gestione dei contenuti (CRM) utilizzato. Per garantire un posizionamento ottimale, è cruciale l’uso delle parole chiave appropriate, inserite strategicamente nel titolo dell’articolo, nel titolo SEO, nei sottotitoli, nello slug, nella frase chiave e nel testo alternativo delle immagini o dei video. Un elemento chiave è, per esempio, l’inclusione di un link esterno all’interno del pubbliredazionale, che reindirizza direttamente al sito web del cliente. Queste pratiche consentono di massimizzare l’efficacia del pubbliredazionale sia come strumento promozionale che come parte integrante di una strategia SEO ben strutturata.

Di Marta Elli

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