La posizione dell’UE alla COP 28

Il Consiglio ha discusso e approvato la posizione negoziale dell’UE sul cambiamento climatico in vista della 28ª conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 28) che si svolgerà a Dubai, dal 30 novembre al 12 dicembre 2023.

Si svolgerà tra poche settimane la COP 28 che ha come punti all’ordine del giorno:

  • il primo bilancio globale;
  • il programma di lavoro in materia di mitigazione;
  • l’obiettivo mondiale di adattamento;
  • i finanziamenti per il clima, comprese le disposizioni finanziarie per le perdite e i danni.

L’UE è parte della convenzione, che conta in totale 198 parti. La presidenza di turno del Consiglio, insieme alla Commissione europea, rappresenta l’UE in questi vertici internazionali sul clima.

Nel documento sono state sottolineate le opportunità che un’azione ambiziosa per il clima potrebbe offrire per il pianeta, l’economia globale e le persone. Ma anche l’importanza di garantire una transizione giusta, che non lasci indietro nessuno, verso economie e società sostenibili, resilienti ai cambiamenti climatici e climaticamente neutre.

Gli Stati membri pongono l’accento sull’importanza di innalzare considerevolmente il livello di ambizione globale affinché l’obiettivo di 1,5º C resti raggiungibile, in linea con l’accordo di Parigi. Rilevano che, collettivamente, i contributi determinati a livello nazionale (NDC) e i relativi aggiornamenti sono attualmente insufficienti per raggiungere l’obiettivo. Tutte le parti avrebbero dovuto rafforzare i rispettivi NDC e le proprie strategie di sviluppo a lungo termine a basse emissioni di GES in vista della COP 28.

In tale contesto, il Consiglio accoglie con favore la presentazione alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) di un NDC aggiornato dell’UE che rispecchia gli elementi essenziali del pacchetto “Pronti per il 55%”. Elementi che sono stati tutti concordati e che consentiranno all’UE di ridurre le sue emissioni nette di GES di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e di conseguire la neutralità climatica al più tardi entro il 2050.

Eliminazione graduale dei combustibili fossili e aumento della capacità di energia rinnovabile

La transizione verso un’economia climaticamente neutra richiederà una graduale eliminazione a livello mondiale dei combustibili fossili non soggetti ad abbattimento e il raggiungimento di un picco nel loro consumo in questo decennio. La commissione ha sottolineato l’importanza di rendere il settore dell’energia privo di combustibili fossili in anticipo sui tempi prestabiliti. Non aspettare il 2050 ma adoperarsi a favore di un sistema energetico globale completamente o prevalentemente decarbonizzato già nei prossimi anni è fondamentale. Così come non lasciare spazio a nuova energia da carbone, ma utilizzare le misure di riduzione delle emissioni efficaci sotto il profilo dei costi già disponibili.

L’Europa richiede:

  • di eliminare gradualmente le sovvenzioni ai combustibili fossili che non affrontano le questioni della povertà energetica o di una transizione giusta;
  • un’azione globale al fine di triplicare la capacità di energia rinnovabile installata per portarla a 11 TW e raddoppiare il tasso del miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030, rispettando allo stesso tempo il mix energetico nazionale di ciascun paese. La cooperazione con i paesi in via di sviluppo è fondamentale per affrontare le sfide e garantire i benefici della transizione.

Maggiori sforzi a favore della mitigazione dei cambiamenti climatici e dell’adattamento agli stessi

Al centro del dibattito anche l’importanza di concludere positivamente il primo bilancio globale alla COP 28. È, infatti, un elemento centrale dell’accordo di Parigi. Comprende raccomandazioni specifiche per un’azione rafforzata, immediata e ambiziosa in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento agli stessi.

I ministri hanno poi accolto con favore l’avvio del programma di lavoro in materia di mitigazione e del programma di lavoro per una transizione giusta, nonché il dialogo sull’obiettivo mondiale di adattamento. La Commissione Ritiene importante che tutte le parti compiano maggiori sforzi per integrare l’adattamento ai cambiamenti climatici in tutti i settori opportuni.

Finanziamenti per il clima per affrontare perdite e danni

Gli Stati membri hanno poi riconosciuto gli sforzi compiuti per finanziare una serie di soluzioni volte ad affrontare le perdite derivate dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici. E la conseguente necessità di rafforzare le modalità di finanziamento esistenti e prendono atto del potenziale delle banche multilaterali di sviluppo e delle istituzioni finanziarie internazionali a tale riguardo.

I ministri invitano tutti i paesi a intensificare gli sforzi per mobilitare finanziamenti da tutte le fonti al fine di sostenere l’azione per il clima. Attendono inoltre con interesse la discussione sui finanziamenti per il clima che si terrà nella sessione del Consiglio “Economia e finanza” (ECOFIN) del 17 ottobre 2023.

Inoltre, l’UE si impegna a collaborare con tutte le parti per:

  • continuare a promuovere l’attuazione del quadro di riferimento rafforzato per la trasparenza;
  • incoraggiare una discussione inclusiva sul futuro dell’UNFCCC, con particolare attenzione al miglioramento dell’efficienza del processo e all’agevolazione della partecipazione;
  • portare avanti l’attuazione ambiziosa del programma di lavoro di Glasgow per l’azione per la consapevolezza sul clima e del relativo piano d’azione;
  • affrontare la dimensione di genere per sfruttare appieno il potenziale delle politiche climatiche;
  • promuovere le discussioni nell’ambito del programma di lavoro congiunto di Sharm el-Sheikh sull’attuazione dell’azione per il clima nel settore agricolo e della sicurezza alimentare.

Di Andrea Romeo

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